di VERONICA CARACCIOLO - Grande lutto nel mondo del cinema. È morta a 72 anni la popolare attrice e doppiatrice italiana Ludovica Modugno, malata da tempo.
Proprio in questi ultimi mesi aveva ottenuto l’ennesimo successo, calcando il palcoscenico del Centro Teatrale Bresciano con lo spettacolo “Ritter, Dene, Voss” di Thomas Bernhard in cui interpretava Dene, diretta dalla regista Elena Sbardella.
Il suo debutto è stato precoce: a soli 4 anni recita nel primo romanzo sceneggiato che sia stato prodotto e trasmesso in Italia, “Il dottor Antonio”.
Il doppiaggio è avvenuto con “Marcellino pane e vino”, nella parte del bambino protagonista.
A 7 anni invece approda in teatro con “Alcesti” di Euripe, con la regia di Guido Salvini.
Nel cinema debutta nel film “Italiani, è severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate”, mentre in televisione partecipa agli sceneggiati televisivi più seguiti degli anni sessanta come “Cime tempestose“, “Ricordo la mamma”, “Romanzo di un maestro”, “Il novelliere” e “La Pisana“.
La ricordiamo anche per la collaborazione con Checco Zalone in due delle sue pellicole più ironiche “Cado dalle nubi” e “Quo vado?”, dove vestiva i panni della mamma del protagonista.
Doppiatrice delle grandi dive internazionali quali Glenn Close, Cher, Angjelica Huston, Julie Christie, Jacqueline Bisset, Hanna Schygulla, Emma Thompson, Julianne Moore, Meryl Streep, Fiona Shaw, Charlotte Rampling e la temuta Crudelia De Mon del cartone Disney “La carica dei 101”.
Per lei trasformarsi in altre persone era un dovere etico, una ragione per divertirsi e commuoversi, un motivo per esistere.
Questi sentimenti sono stati condivisi con il marito Gigi Angelillo, anche lui attore e doppiatore, scomparso nel 2015 e con il quale nel 1978 aveva fondato la compagni teatrale “L’albero”.
Cinema, morta Ludovica Modugno: la voce italiana delle dive
Reviewed by Alessandro Nardelli
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ottobre 28, 2021
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