Covid, nel 2020 persi 1 miliardo di diritti d’autore nel mondo

di VERONICA CARACCIOLO - Nel 2020, a causa della pandemia globale, la raccolta di royalty a livello mondiale per i creatori di opere musicali, audiovisive, delle arti visive, del teatro e della letteratura è diminuita del 9,9%, con perdite che superano il miliardo di euro.

Secondo l’ultimo Report della CISAC, la Confederazione Internazionale delle Società d’Autori e Compositori, pubblicato oggi e diffuso dalla SIAE, gli incassi totali sono scesi a 9,32 miliardi di euro: un effetto dovuto alle misure di isolamento che hanno registrato la diminuzione dei posti per le esibizioni dal vivo e le pubbliche esecuzioni in tutto il mondo.

Il Report mostra inoltre come il Covid abbia accelerato il passaggio al digitale, anche se la maggioranza dei creatori ricava ancora un reddito marginale da esso, che rappresenta poco più di un quarto degli incassi a livello globale.

La CISAC ha quindi cambiato strategia spostando le risorse e rafforzando l’attività di rilascio di licenze per usi digitali.

“Quella determinata dalla pandemia di Covid-19 è stata la peggiore crisi mai vissuta dal settore dello spettacolo ed è una ferita che si rimarginerà con grandissima fatica. I mancati incassi della nostra Società sono lo specchio di altrettanti mancati incassi per gli autori, gli editori, gli interpreti e tutti coloro che producono cultura, spettacolo e intrattenimento nel nostro Paese”, ha commentato il direttore generale SIAE, Gaetano Blandini.

La CISAC è la principale rete a livello mondiale di Società d’Autori. Con 228 società aderenti rappresenta più di quattro milioni di creatori di musica, opere audiovisive, teatro, letteratura e arti visive.

Conlude così Blandini: “per attivare una vera ripartenza serve una visione sistemica e un'idea di sviluppo condivisa, con un'attenzione particolare ai lavoratori creativi e alle loro specifiche esigenze riconoscendo, misurando e sostenendo lo sforzo imprenditoriale in questo settore così importante per l'Italia”.