di MARIO TAMBORRINO - In Austria si sta verificando una salita dell’incidenza settimanale dei casi da coronavirus: attualmente si registrano 240 casi ogni 100mila
abitanti, in un contesto dove comunque la situazione è ritenuta sotto controllo e il 70% degli over 12 ha completato il ciclo vaccinale. Ciò che preoccupa maggiormente è però l’eventuale aumento del tasso d’occupazione dei posti di terapia intensiva, al momento stabile al 10% (220 posti circa). Venerdì sera, quindi, il governo guidato dal nuovo cancelliere Alexander Schallenberg ha approvato una serie di misure restrittive da attuare in caso di aumento di contagi e di posti occupati in terapia intensiva, ma che riguardano le persone non vaccinate: “La maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati, deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità” ha dichiarato lo stesso cancelliere, facendo un ulteriore appello alla popolazione. Il piano varato comprende 5 fasi di graduali restrizioni; la prima è già attiva dal 15 Settembre e prevede ove necessario l’obbligo di mostrare il certificato di vaccinazione, guarigione o un tampone con esito negativo e l’obbligo di usare la mascherina Ffp2 in alcuni luoghi. La fase 2 scatterebbe qualora il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva dovesse superare il 15% (più di 300 posti). In questo caso, per accedere ai locali notturni e ai grandi eventi sarebbe valido soli il certificato di vaccinazione o guarigione. La fase 3 si attiverebbe col superamento del tasso di occupazione in intensiva al 20% (più di 400 posti) e prevederebbe lo stop ai tamponi rapidi; solo quelli molecolari, infatti, varrebbero per ottenere il green pass. Nella fase 4, percentuale maggiore al 25% (più di 500 posti), non varrebbe più neanche il tampone molecolare ai fini di ottenere un certificato. E infine nella fase 5, che coincide col superamento del tasso di occupazione in intensiva del 30% (più di 600 posti), ci sarebbero limiti agli spostamenti per chi non è immunizzato, tranne che per andare a lavoro, fare la spesa o altre esigenze comprovate.
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