L’Intelligence americana sta indagando sulle origini del Coronavirus

di MARIO TAMBORRINO - Venerdì 29 Ottobre, l’ODNI (Office of the Director of National Intelligence) ha pubblicato la relazione degli agenti dell’USIC (United States Intelligence Community) sull’ipotetica origine del COVID-19. Il documento è l’aggiornamento di una precedente relazione rilasciata lo scorso 27 Agosto, volta ad approfondire se le origini del virus SARS-CoV-2 fossero da attribuire a un errore umano, a una fuga dall’ Istituto di Virologia di Wuhan (WIV), o altro. Il presidente Joe Biden aveva a suo tempo chiesto a tutte le agenzie di intelligence di aumentare gli sforzi per capire la verità dietro la diffusione del nuovo virus e su cosa fosse successo alla fine del 2019. Il file derubricato ieri esclude l’ipotesi di arma biologica, in quanto le motivazioni vengono definite “scientificamente non valide”, per cui è plausibile considerare l’origine naturale o un incidente in laboratorio. Alcuni analisti sostengono, “con bassa fiducia”, che il primo contagio sia stato causato dal contatto con un animale portatore del virus e che quindi potesse essere avvenuto effettivamente anche al di fuori dello stesso laboratorio. Ciò “darebbe peso alla mancanza di preconoscenza delle autorità cinesi” e rimarrebbe in linea con le precedenti diffusioni di nuove malattie infettive di origine animale (come Ebola, SARS, HIV). La seconda ipotesi, l’incidente in laboratorio, è avallata da un elemento dell’USIC con “moderata fiducia”; gli analisti avrebbero, in questo caso, evidenziato gli “articoli accademici di cui sono autori alcuni impiegati del WIV che indicano come gli scienziati conducessero ricerche su altri tipi di coronavirus sotto quelle che gli analisti considerano condizioni di biosicurezza inadeguate che avrebbero condotto a opportunità di incidente in laboratorio”. Una maggiore consapevolezza e conoscenza sarebbe raggiungibile, secondo l’Intelligence, con la collaborazione di Pechino, che parrebbe ostacolare le indagini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e che pare abbia addirittura dichiarato che l’origine del virus sia da ricercarsi al di fuori del territorio cinese.