di MARIO TAMBORRINO - La settimana prossima si discuterà in Consiglio dei Ministri dell’assegno unico per le famiglie, che spetta ai/alle figli*. Questo decreto legislativo fa parte della legge numero 46 dell’1 Aprile 2021 e assieme agli altri decreti contenuti viene adottato “al fine di favorire la natalità, di sostenere la genitorialità e di promuovere l'occupazione, in particolare femminile”. È stato approvato a marzo dello scorso anno con voto unanime del Parlamento, ma avrà comunque bisogno di un passaggio nelle commissioni parlamentari competenti. Prevede un assegno il cui importo, calcolato sulla base dell’ISEE, andrà da 50 a circa 180 euro per figlio, fino a 250-260 dal terzo figlio in poi. Ci sarà inoltre una maggiorazione se entrambi i genitori lavorano, una premialità voluta dalla ministra della Famiglia Elena Bonetti per spingere il lavoro femminile.
I requisiti necessari per ottenerlo sono: cittadinanza italiana o di uno stato membro UE, in alternativa basta il possesso del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale; assoggettamento al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; residenza o domicilio in Italia, insieme con i figli a carico, o residenza in Italia per almeno due anni, anche non continuativi.
L’assegno spetta a figli* minori, a maggiorenni che abbiano compiuto 21 anni, rispettando certi parametri, e a figli* disabili a carico che abbiano compiuto 21 anni.
Si potrà iniziare a presentare le domande a gennaio, per poi ricevere i primi assegni a marzo che saranno erogati fino a marzo di ciascun anno. La richiesta si può effettuare tramite piattaforma web sul sito dell’INPS, Contact Center integrato chiamando il numero verde 803 164 (rete fissa, gratuito) o il numero 06 164 164 (rete mobile, a pagamento), o patronati. In base alla formulazione della richiesta, i soldi verranno erogati tramite accredito su conto corrente, bonifico domiciliato presso l’ufficio postale, carta di pagamento con IBAN, o libretto postale intestato al richiedente.
Assegno unico da Marzo 2022, si discute in Cdm
Reviewed by Alessandro Nardelli
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novembre 06, 2021
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