di CLARA LACORTE - La procura di Pavia ha emesso due mandati di cattura internazionale nei confronti di Shmuel Peleg, nonno materno del piccolo Eitan, e dell’autista israeliano Gabriel Alon. Il piccolo, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone del 23 maggio 2021, fu prelevato da Lugano dal nonno l’11 settembre e fu, successivamente, portato su di un aereo privato con destinazione Tel Aviv.
Secondo le indagini condotte dalla Procura di Pavia, gli accusati hanno pianificato il rapimento nei minimi dettagli servendosi di auto a noleggio, comunicazione tramite schede telefoniche estere e, inoltre, tentativi di corruzione testimoniati da una donna, cittadina israeliana, la quale era stata contattata per conto di Esther Athen Cohen, ex moglie del nonno materno, con la proposta di aiutare la donna a portare Eitan in Israele in cambio di denaro.
Il mandato di cattura è giunto proprio alla vigilia dell’udienza in Appello che si svolgerà ad Israele e in cui si deciderà del ritorno in Italia del bambino.
«Aspettiamo di vedere cosa succederà a livello internazionale, ossia la risposta delle autorità israeliane sul mandato d’arresto internazionale e poi procederemo con la chiusura indagini e con la richiesta di processo» questo è quanto ha detto il procuratore di Pavia Mario Venditti all’ANSA.
Si teme, infatti, che il rapimento si possa ripetere se il nonno di Eitan rimanesse in libertà.
Nel frattempo, i legali di Shmuel Peleg, hanno depositato ricorso contro il mandato di arresto internazionale presso il Tribunale del Riesame di Milano.
A ciò si aggiunge l’ostilità maturata da parte di Peleg e della sua ex moglie nei confronti della zia paterna e tutrice del minore Aya Biran Nirko, in quanto entrambi del tutto contrari all’affidamento di Eitan alla stessa. Il bambino è, quindi, da mesi al centro di una contesa familiare che sembra non finire più.
Secondo le indagini condotte dalla Procura di Pavia, gli accusati hanno pianificato il rapimento nei minimi dettagli servendosi di auto a noleggio, comunicazione tramite schede telefoniche estere e, inoltre, tentativi di corruzione testimoniati da una donna, cittadina israeliana, la quale era stata contattata per conto di Esther Athen Cohen, ex moglie del nonno materno, con la proposta di aiutare la donna a portare Eitan in Israele in cambio di denaro.
Il mandato di cattura è giunto proprio alla vigilia dell’udienza in Appello che si svolgerà ad Israele e in cui si deciderà del ritorno in Italia del bambino.
«Aspettiamo di vedere cosa succederà a livello internazionale, ossia la risposta delle autorità israeliane sul mandato d’arresto internazionale e poi procederemo con la chiusura indagini e con la richiesta di processo» questo è quanto ha detto il procuratore di Pavia Mario Venditti all’ANSA.
Si teme, infatti, che il rapimento si possa ripetere se il nonno di Eitan rimanesse in libertà.
Nel frattempo, i legali di Shmuel Peleg, hanno depositato ricorso contro il mandato di arresto internazionale presso il Tribunale del Riesame di Milano.
A ciò si aggiunge l’ostilità maturata da parte di Peleg e della sua ex moglie nei confronti della zia paterna e tutrice del minore Aya Biran Nirko, in quanto entrambi del tutto contrari all’affidamento di Eitan alla stessa. Il bambino è, quindi, da mesi al centro di una contesa familiare che sembra non finire più.
Caso Eitan: mandato di cattura internazionale per nonno Peleg e l’autista
Reviewed by Alessandro Nardelli
on
novembre 10, 2021
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