Cosa sappiamo sulla nuova variante del coronavirus


di MARIO TAMBORRINO - Nell’arco della prima metà di novembre è stata identificata una nuova variante di coronavirus. Inizialmente individuata in Botswana, si sono poi scoperti ulteriori casi in Sudafrica e uno a Hong Kong. C’è, dunque, un’alta possibilità che si sia diffusa in altri paesi ed è plausibile che alcuni di questi siano in Africa. Da qui la scelta dell’Unione Europea, presa venerdì 6 novembre, di imporre un blocco temporaneo ai voli da 7 paesi dell’Africa meridionale per limitare i contagi della nuova variante, di cui ancora si sa ben poco: Botswana, eSwatini (ex Swaziland), Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe. Essa è stata catalogata come B.1.1.529 e l’OMS l’ha denominata con la lettera greca O (“omicron”).

Come detto prima, è una variante di cui si sa ancora poco: ciò che è certo è che, come risultato dagli studi e dalle analisi, che sono iniziate da poco, B.1.1.529 presenta un numero di mutazioni elevato nella regione delle proteine “spike”, che sono quelle adibite a eludere le cellule dell’organismo in cui è ospite per replicarsi. Gli studi futuri sapranno essere più precisi su un’eventuale maggiore contagiosità ed efficacia nell’eludere le difese degli organismi già preparate dai vaccini.

Venerdì pomeriggio, ospite del programma “Zapping”, in onda su Radio 1, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato: “Non abbiamo elementi di certezza tali da poter arrivare a un esito di analisi”, ma che comunque è necessario porre grande attenzione. “Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati”.

Gli effetti a breve termine della nuova variante Omicron si sono fatti sentire sui mercati, con le Borse in calo nelle principali piazze come Madrid, -5%, Parigi, -4,7%, Londra, 3,6% e anche Milano, -4,6%.
Cosa sappiamo sulla nuova variante del coronavirus Cosa sappiamo sulla nuova variante del coronavirus Reviewed by Alessandro Nardelli on novembre 27, 2021 Rating: 5

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