Cosa sta succedendo al confine tra Bielorussia e Polonia

di MARIO TAMBORRINO - Ci sono degli sviluppi nella vicenda riguardante i migranti al confine tra Bielorussia e Polonia. Partiamo da un breve riepilogo di quanto accaduto negli ultimi giorni, nei quali sostanzialmente non è cambiato nulla e la situazione continua a rimanere drammatica. Ciò che sappiamo proviene perlopiù da fonti legate alle numerose Ong che si stanno prodigando nell’assistenza dei profughi bloccati lungo il confine.

Non è possibile quantificare la portata di ciò che sta succedendo, dal punto di vista delle persone coinvolte - si stimano tra le 3 e le 7mila – e soprattutto delle vittime; ha generato molta commozione la notizia di un bambino siriano di un anno morto di freddo nelle foreste, non distante dai suoi genitori ritrovati feriti. La notizia è stata diffusa dall’organizzazione umanitaria di medici Pcpm, che su Twitter ha spiegato come la famiglia fosse lì da un mese e mezzo.

Il flusso di informazioni che arriva dalla zona è, quindi, frammentario, non lineare, per il fatto che l’accesso ai giornalisti è vietato e spesso coloro che riescono ad aggirare i controlli vengono comunque fermati e multati dalle guardie di confine.

Pare che comunque si stiano accendendo delle luci di speranza, in senso sia figurato che letterale. I residenti delle campagne vicine al confine hanno sistemato sulle loro case delle luci colorate, per segnalare la presenza di aiuti e sostegno. Anche le Ong stanno lavorando per assistere i migranti con beni di prima necessità e aiuti sanitari. Nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel ha contattato il leader bielorusso Lukashenko ed è probabile che i dialoghi saranno più frequenti nei prossimi giorni, al fine di allentare le tensioni; un segnale positivo è arrivato dallo smantellamento di un accampamento di fortuna nei pressi del villaggio polacco di Kuznica, tra i primi epicentri dell’emergenza, i cui occupanti sono stati poi messi al riparo e rifocillati.

Anche Mario Draghi è stato interpellato in merito alla vicenda, dichiarando che “L’uso dei migranti è diventato uno strumento, diciamo gentilmente, di politica estera” e aggiungendo che non ci sono notizie riguardo a un eventuale vertice straordinario dell’UE sul tema.