È morto Giampiero Galeazzi. Viva Giampiero Galeazzi!

di ANTONIO A. INTREVADO - Tristissimo lutto nel mondo dello Sport: è morto uno dei telecronisti più appassionati e appassionanti che sia mai esistito, Giampiero Galeazzi.

Il giornalista romano, da tempo malato, ci ha lasciato all’età di 75 anni dopo una carriera mitologica da vero e proprio Artista della parola. Perché questo è stato, è e sarà sempre Galeazzi: un Artista che con il suo racconto sapeva emozionare, che con la sua voce coinvolta e coinvolgente sapeva tenere incollato al teleschermo e farti sentire parte della Storia.

Un cantore dello Sport e della narrazione: dalle indimenticabili interviste a Robi Baggio, Agnelli o Maradona alla festa per lo Scudetto della Lazio, la sua squadra del cuore. E poi le Olimpiadi. Galeazzi sarebbe entrato ugualmente nella Storia della telecronaca e del giornalismo sportivo, ma negli appuntamenti a cinque cerchi ha fatto ancora di più divenendo, semplicemente, la Storia del nostro Paese. Probabilmente nessuno, neppure i più fervidi appassionati di Sport, riconoscerebbe al primo ascolto la voce di Carmine o Giuseppe Abbagnale, ma tutti, senza esclusione, sanno che “La prua è italiana”.

Perché Carmine e Giuseppe hanno la voce di Giampiero, perché è diventato campione olimpico insieme ai due eroici fratelli e a Peppiniello Di Capua e con il tramite di “bisteccone” lo siamo diventati tutti noi.

Non è questa la grandezza del giornalismo sportivo? Farci sentire dentro agli eventi. Protagonisti, non semplici cronisti o spettatori.

E come tacere dell’incitamento al duo Rossi-Bonomi? Olimpiadi di Sidney 2000, K2 maschile, gli Azzurri in acqua cinque. 4 minuti di cronaca da patrimonio dell’Unesco e un inevitabile finale: si guarda a sinistra, si guarda a destra e vince l’Italia!

E allora “Alé Antonio Alé, che sei il più forte del Mondo! Alé Beniamino, resisti!”. E Alé Giampiero, sei stato tu e sarai sempre tu il più forte del Mondo!