Il governo raggiunge l’intesa sul fisco. Ma Confindustria e sindacati non sono d’accordo


di MARIO TAMBORRINO - Nel corso della prossima settimana sono previsti ulteriori incontri in vista della discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio tra il premier Draghi, i ministri Franco e D’Incà e le delegazioni delle forze politiche di maggioranza. Nel frattempo, sembra essersi trovata un’intesa in materia fiscale.

“Siamo molto soddisfatti. L’ipotesi di accordo concentra le risorse sull’Irpef, come chiedevamo, e aiuta innanzitutto chi oggi paga gran parte dell’imposta: dipendenti, pensionati, ceto medio, con benefici che possono superare i 700 euro annui per alcune fasce di contribuenti” commenta Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, sull’abbassamento da 5 a 4 delle aliquote Irpef, con la cancellazione di quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38%. La fascia di reddito fino a 15mila resta al 23%, quella 15-28mila va dal 27% al 25%, quella 28-50mila va dal 38% al 35% e quella oltre i 50mila va al 43%. La manovra cancella anche il bonus di 80 euro di Renzi.

Gli 8 miliardi previsti per il calo delle tasse, dovrebbero essere gestiti in questo modo: 7 miliardi per il taglio dell’Irpef e 1 per eliminare l’Irap.

La decisione è stata contestata da Confindustria e dai sindacati, che nelle ultime settimane hanno espresso i loro dubbi riguardo alla manovra. Confindustria crede che non sia sufficiente a una trasformazione socio-economica efficace, considerando anche l’arrivo dei fondi del Pnrr, mentre Cgil, Cisl e Uil ritengono che dipendenti e pensionati non siano agevolati. Entrambe le parti auspicano ancora un incontro con le parti governative per eventuali discussioni.
Il governo raggiunge l’intesa sul fisco. Ma Confindustria e sindacati non sono d’accordo Il governo raggiunge l’intesa sul fisco. Ma Confindustria e sindacati non sono d’accordo Reviewed by Alessandro Nardelli on novembre 26, 2021 Rating: 5

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