L'OPINIONE DEL DIRETTORE - Settimo Pallone d'Oro a Messi, ha senso parlare ancora di meritocrazia?


di ALESSANDRO NARDELLI -
"Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?", parafrasando Lucio Battisti, possiamo descrivere il settimo Pallone d'Oro per Lionel Messi, a sugello di una competizione che sempre di più ha perso di credibilità. Un premio oramai legato a tutto tranne che ai valori sportivi e agonistici rappresentativi del calcio che tanto mi piaceva. Sono lontani i tempi in cui il Pallone d'Oro era stato meritatamente ottenuto, sul campo, da gente come Roberto Baggio, George Weah, Zinedine Zidane, Ronaldo, ma anche Fabio Cannavaro. A questo punto, mi viene da dire che bene ha fatto Cristiano Ronaldo a disertare la cerimonia di Gala in polemica con France Football.

Per carità, in questo articolo non si vuole mettere in discussione il valore assoluto di un grande campione come Lionel Messi, ma, oggettivamente, tra lui e Robert Lewandowski, arrivato secondo, attualmente non c'è storia, viste anche, le deludenti prestazioni sul campo dell'argentino, che, con la maglia del Paris Saint-Germain, quasi mai è risultato decisivo per le sorti della squadra francese. Se poi, si considera, che la vittoria del premio pare essere dipesa anche e "proprio" dal passaggio della "Pulce" dal Barcellona al Paris Saint-Germain, questo dice tutto.

A tenere vivo l'orgoglio della nazionale italiana, vincitrice dello scorso Europeo, è il centrocampista Jorginho, arrivato sul gradino più basso del podio, chiudendo terzo. Un risultato importante, per uno degli uomini chiave della squadra di Roberto Mancini, e, i suoi recenti errori del dischetto, non devono e non possono mettere da parte, quanto di importante ha fatto finora il calciatore del Chelsea, tanto nel suo club, quanto in nazionale. L'italo brasiliano, oggettivamente, non aveva molte speranze di vincerlo, quindi, un terzo posto dietro Messi e Lewandowski, ha un grandissimo valore. L'ultimo italiano a portare a casa il Pallone d'Oro è stato Fabio Cannavaro, nel 2006, seguito al secondo posto da Gianluigi Buffon. Ma era l'anno incredibile della nazionale di Marcello Lippi, di "Andiamo a Berlino Beppe", di "Campioni del Mondo" e del "Popopopo".

In chiusura, una piccola nota di merito, fa piacere vedere nella classifica il centrale danese, Simon Kjær, chi ha salvato la vita al suo compagno Christian Eriksen, perché, in un calcio oramai preda del Dio denaro, non è possibile mettere da parte i valori umani.

CLASSIFICA PALLONE D'ORO 2021

1 Lionel Messi - Barcellona / Paris Saint-Germain

2 Robert Lewandowski - Bayern Monaco

3 Jorginho - Chelsea

4 Karim Benzema - Real Madrid

5 N'Golo Kanté - Chelsea

6 Cristiano Ronaldo - Juventus / Manchester Utd

7 Mohamed Salah - Liverpool

8 Kevin De Bruyne - Manchester City

9 Kylian Mbappé - Francia Paris Saint-Germain

10 Gianluigi Donnarumma - Milan / Paris Saint-Germain

11 Erling Håland - Borussia Dortmund

12 Romelu Lukaku - Inter / Chelsea

13 Giorgio Chiellini - Juventus

14 Leonardo Bonucci - Juventus

15 Raheem Sterling - Manchester City

16 Neymar - Paris Saint-Germain

17 Luis Suárez - Atlético Madrid

18 Simon Kjær - Milan

19 Mason Mount - Chelsea

20 Riyad Mahrez - Manchester City

21 Bruno Fernandes - Manchester Utd

22 Lautaro Martínez - Inter

23 Harry Kane - Tottenham

24 Pedri - Barcellona

25 Phil Foden - Manchester City

26 Nicolò Barella - Inter

27 Rúben Dias - Manchester City

28 Gerard Moreno - Villarreal

29 César Azpilicueta - Chelsea

30 Luka Modrić - Real Madrid

L'OPINIONE DEL DIRETTORE - Settimo Pallone d'Oro a Messi, ha senso parlare ancora di meritocrazia? L'OPINIONE DEL DIRETTORE - Settimo Pallone d'Oro a Messi, ha senso parlare ancora di meritocrazia? Reviewed by Alessandro Nardelli on novembre 30, 2021 Rating: 5

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