Ad appena due mesi dal feroce attentato alle Torri Gemelle di New York, Maria Grazia Cutuli si era recata in Afghanistan proprio per capirne la matrice, nel luogo che veniva considerato come la probabile base del gruppo terroristico autore della strage dell’11 settembre.
Era stata lei stessa a chiedere a Carlo Verdelli, allora vicedirettore del Corriere della Sera, di rimanere in Afghanistan per continuare il suo lavoro. Un’ insistenza, quella della Cutuli, motivata dalla voglia e dalla necessità di continuare il suo lavoro a tutti i costi. Si stava, infatti, occupando di un deposito di gas nervino presente in una base di Osama bin Laden.
A raccontare dell’ultimo desiderio di Maria Grazia Cutuli è stato proprio Verdelli nella puntata settima di “Ossi di Seppia, quello che ricordiamo”, serie della Rai che racconta momenti importanti e personaggi della storia del nostro Paese, di cui è voce narrante.
Sempre nel ricordo della Cutuli si è svolto sabato 13 novembre al Cine Teatro Eliseo di Santa Venerina, la diciassettesima edizione del Premio internazionale di giornalismo intitolato a Maria Grazia Cutuli. I vincitori dell’edizione 2021 sono stati tre: Clarissa Ward, corrispondente della Cnn, Francesca Manocchi, documentarista, scrittrice e giornalista freelance per la sezione stampa italiana e Giorgio Ruta per la sezione giornalista siciliano emergente.
Maria Grazia Cutuli, il ricordo a vent’anni dall’uccisione
Reviewed by Alessandro Nardelli
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novembre 19, 2021
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