di ANTONIO A. INTREVADO - Sei partite nella notte NBA, dodici squadre in campo e…un artista che veste la canotta numero 30 a dare spettacolo.
Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, avversarie per l’anello in quattro stagioni consecutive dal 2015 al 2018, danno vita ad un match davvero frizzante con un quarto periodo da tramandare ai posteri. Cleveland avanti di 13 lunghezze (81-68) a dodici minuti dal termine “quando di colpo comincia lo show”, canterebbe Vasco. E lo show lo porta in scena Wardell Stephen Curry con 20 punti nell’ultima frazione, 40 in totale e 9 triple a bersaglio come se metterne così tante quasi ogni sera sia la cosa più naturale al Mondo: è la quarta volta che lo fa succedere negli ultimi 11 giorni. Due dichiarazioni riassumono al meglio quanto sta accadendo in questo inizio di stagione, la prima firmata Juan Toscano (compagno di squadra di Steph): “È come trovarti nel bel mezzo di una rissa, ma accanto a te c’è Mike Tyson”. La chiosa, invece, è di coach Kerr: “È incredibile, ma ormai te lo aspetti ogni volta. È proprio questo che si intende per Grandezza”. Il “Botticelli” col 30, come da epiteto di Federico Buffa, rende ordinario lo straordinario. 89-104 GSW con un ultimo parziale da 8-36.
Miami supera Washington 112-97 raggiungendo i Nets in vetta alla classifica della Eastern Conference. Eccellente Jimmy Butler con 32 punti e manca ancora l’infortunato Herro: gli Heat sono una squadra davvero convincente, da Finale?
Prosegue il pazzesco avvio di regular season di Ja Morant che trascina Memphis alla vittoria su LA, sponda Clippers, per 120-108. I Grizzlies dominano nel pitturato e piegano le resistenze degli avversari. Non basta il solito Paul George da 23 punti.
Torna alla vittoria Philadelphia dopo cinque sconfitte consecutive: Denver va ko in casa con il punteggio di 89-103. Evidentemente una gran giornata per tutta la famiglia Curry: Seth, fratello di Steph, ne infila 20 con 5 assist guidando i 76ers, ancora orfani dell’All Star Embiid alle prese con problemi legati al covid.
Utah festeggia il rientro di un ottimo Rudy Gay con 20 punti e 7/8 dal campo. 119-103 il risultato finale per i Jazz che costringono Toronto al settimo ko nelle ultime otto gare.
Infine Minnesota batte San Antonio (115-90) in una sfida tra due squadre con record negativo: ottimo Karl Anthony Towns con la doppia doppia da 25+12 rimbalzi.
Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, avversarie per l’anello in quattro stagioni consecutive dal 2015 al 2018, danno vita ad un match davvero frizzante con un quarto periodo da tramandare ai posteri. Cleveland avanti di 13 lunghezze (81-68) a dodici minuti dal termine “quando di colpo comincia lo show”, canterebbe Vasco. E lo show lo porta in scena Wardell Stephen Curry con 20 punti nell’ultima frazione, 40 in totale e 9 triple a bersaglio come se metterne così tante quasi ogni sera sia la cosa più naturale al Mondo: è la quarta volta che lo fa succedere negli ultimi 11 giorni. Due dichiarazioni riassumono al meglio quanto sta accadendo in questo inizio di stagione, la prima firmata Juan Toscano (compagno di squadra di Steph): “È come trovarti nel bel mezzo di una rissa, ma accanto a te c’è Mike Tyson”. La chiosa, invece, è di coach Kerr: “È incredibile, ma ormai te lo aspetti ogni volta. È proprio questo che si intende per Grandezza”. Il “Botticelli” col 30, come da epiteto di Federico Buffa, rende ordinario lo straordinario. 89-104 GSW con un ultimo parziale da 8-36.
Miami supera Washington 112-97 raggiungendo i Nets in vetta alla classifica della Eastern Conference. Eccellente Jimmy Butler con 32 punti e manca ancora l’infortunato Herro: gli Heat sono una squadra davvero convincente, da Finale?
Prosegue il pazzesco avvio di regular season di Ja Morant che trascina Memphis alla vittoria su LA, sponda Clippers, per 120-108. I Grizzlies dominano nel pitturato e piegano le resistenze degli avversari. Non basta il solito Paul George da 23 punti.
Torna alla vittoria Philadelphia dopo cinque sconfitte consecutive: Denver va ko in casa con il punteggio di 89-103. Evidentemente una gran giornata per tutta la famiglia Curry: Seth, fratello di Steph, ne infila 20 con 5 assist guidando i 76ers, ancora orfani dell’All Star Embiid alle prese con problemi legati al covid.
Utah festeggia il rientro di un ottimo Rudy Gay con 20 punti e 7/8 dal campo. 119-103 il risultato finale per i Jazz che costringono Toronto al settimo ko nelle ultime otto gare.
Infine Minnesota batte San Antonio (115-90) in una sfida tra due squadre con record negativo: ottimo Karl Anthony Towns con la doppia doppia da 25+12 rimbalzi.
NBA: Stephen Curry irreale e Cavs ribaltati
Reviewed by Alessandro Nardelli
on
novembre 19, 2021
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