di VERONICA CARACCIOLO - Il 25 Novembre ricorre la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma perché è stato scelto questo giorno?
Il 25 Novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise le sorelle e attiviste politiche Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, per ordine del dittatore Trujillo.
Quel giorno le sorelle Mirabal furono bloccate da agenti del Servizio di informazione militare mentre si stavano recando a far visita ai loro mariti in prigione. Condotte poi in un luogo nascosto furono stuprate, torturate e massacrate di botte, per poi essere gettate in un precipizio a bordo della loro auto, in modo da simulare un incidente.
Nel 1999 la Giornata mondiale è stata istituzionalizzata tramite la risoluzione 54/134.
Cosa rappresenta il colore rosso?
Il rosso e le scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze, sono simboli di rappresentanza delle vittime di violenza e femminicidio.
L’idea è stata dell’artista Elina Chauvet e realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, per ricordare l’omicidio della sorella per mano del marito e le donne torturate e uccise nella frontiera a nord del Messico.
In Italia, i dati ISTAT dimostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita forma di violenza, verbale o fisica. Delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta, registrando in media ogni 15 minuti una vittima. Nel 2020, in piena pandemia mondiale, le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5%, con picchi ad Aprile del +176,9% e a Maggio del +182.2%.
Il 22 Novembre alla Camera dei Deputati la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, vestita di rosso, ha presentato la mozione che promuove nuove misure di sicurezza per le donne.
“Le donne devono essere libere di poter denunciare e sapere che c’è uno Stato che accoglie le loro richieste d’aiuto e le protegge”, ha affermato Bonetti in un’aula vuota, infatti su 630 deputati solo 8 erano presenti.
Le due azioni illustrate dalla ministra sono: un reddito di libertà, che prevede un assegno di 400 euro al mese per le donne che denunciano la violenza, non a fini economici e un nuovo piano strategico nazionale per “evitare il fenomeno della vittimizzazione secondaria che la Commissione sul femminicidio ha messo bene in evidenza”.
Il 25 Novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise le sorelle e attiviste politiche Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, per ordine del dittatore Trujillo.
Quel giorno le sorelle Mirabal furono bloccate da agenti del Servizio di informazione militare mentre si stavano recando a far visita ai loro mariti in prigione. Condotte poi in un luogo nascosto furono stuprate, torturate e massacrate di botte, per poi essere gettate in un precipizio a bordo della loro auto, in modo da simulare un incidente.
Nel 1999 la Giornata mondiale è stata istituzionalizzata tramite la risoluzione 54/134.
Cosa rappresenta il colore rosso?
Il rosso e le scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze, sono simboli di rappresentanza delle vittime di violenza e femminicidio.
L’idea è stata dell’artista Elina Chauvet e realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, per ricordare l’omicidio della sorella per mano del marito e le donne torturate e uccise nella frontiera a nord del Messico.
In Italia, i dati ISTAT dimostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita forma di violenza, verbale o fisica. Delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta, registrando in media ogni 15 minuti una vittima. Nel 2020, in piena pandemia mondiale, le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5%, con picchi ad Aprile del +176,9% e a Maggio del +182.2%.
Il 22 Novembre alla Camera dei Deputati la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, vestita di rosso, ha presentato la mozione che promuove nuove misure di sicurezza per le donne.
“Le donne devono essere libere di poter denunciare e sapere che c’è uno Stato che accoglie le loro richieste d’aiuto e le protegge”, ha affermato Bonetti in un’aula vuota, infatti su 630 deputati solo 8 erano presenti.
Le due azioni illustrate dalla ministra sono: un reddito di libertà, che prevede un assegno di 400 euro al mese per le donne che denunciano la violenza, non a fini economici e un nuovo piano strategico nazionale per “evitare il fenomeno della vittimizzazione secondaria che la Commissione sul femminicidio ha messo bene in evidenza”.
Oggi, 25 Novembre, ricorre la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Reviewed by Alessandro Nardelli
on
novembre 25, 2021
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