Politica, Fico: “Dobbiamo affrontare legge sulla governance della Rai”

di MARIO TAMBORRINO - Il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico è intervenuto a “24 Mattino”, in onda su Radio 24, parlando delle nomine del Consiglio di Amministrazione della RAI e di come si è espresso il leader del M5S Giuseppe Conte al riguardo. 

Le recenti scelte per i dirigenti della televisione pubblica hanno lasciato fuori dai giochi i pentastellati e a questo è legata la dichiarazione di Conte alla stampa che ha annunciato che il Movimento “non farà più sentire la sua voce sui canali del servizio pubblico”. “Io non entro nel merito delle dichiarazioni di Conte. Da presidente della Camera sapete bene come mi muovo. Credo che il M5s debba lavorare compatto anche con le linee che vengono date”. 

Fico è parso quindi particolarmente attento alla dualità della sua posizione, allo stesso tempo titolare di una carica delicata e membro di un movimento politico che sin dall’inizio predicava la liberazione dai partiti del servizio pubblico; sottolineando ciò, infatti, ci tiene a ricordare un episodio successo all’epoca governo Renzi: “Come dico ormai da tanti anni purtroppo, dobbiamo affrontare una legge sulla governance della RAI, ovvero una reale riforma di sistema del rapporto tra governo, Parlamento e RAI. Io presentai una legge nel governo Renzi, però eravamo opposizione e passò un’altra legge”. 

Fico precisa comunque di non voler entrare nel merito delle nomine, ma ciò che vorrebbe vedere proposta è “una legge strutturale che possa modificare il rapporto governo-Parlamento-RAI”, auspicando una migliore cultura dell’indipendenza. 

Anche Conte aveva parlato di una raccolta firme per riformare la RAI, dopo aver fatto intendere come l’operato di Di Maio riguardo alle nomine del Cda non fosse stato sufficiente a tutelare gli interessi del suo Movimento. 

La risposta del titolare del Ministro degli Esteri non si è comunque lasciata attendere: “D’accordo, ma bisogna muoversi”. Come hanno sottolineato alcuni osservatori, la questione delle mancate nomine della RAI è effettivamente uno dei segnali e delle cause di una debolezza interna dei pentastellati, che sembrano ormai divisi, come sottolineato oggi da “La Stampa” tra chi segue e protegge le mosse del governo Draghi, allineandosi quindi in una certa maniera e chi vuole ricostruire le fila di un Movimento simile a quanto era in origine.