Poi Latifi mette a muro la sua Williams e i giochi si riaprono. Mancano pochi km alla fine e non si sa se la corsa ricomincerà o meno, ma Red Bull chiama ai box Verstappen per montare gomme soft, mentre Hamilton resta in pista. I giri passano e la gestione del regime di safety car è piuttosto caotica tra pressioni da entrambe le parti, piloti che si devono sdoppiare e la bandiera a scacchi che incombe. Come in un film thriller con sceneggiatura da Oscar, il direttore di gara Masi decide di regalare un ultimo, unico giro di adrenalina pura: tutto o niente. Lewis inchioda prima della ripartenza, Max lo affianca, poi il britannico dà lo strappo e l’agone riprende. Verstappen sfrutta la scia della W12E numero 44 e sopravanza Hamilton in curva 5 laddove nessuno aveva mai osato un attacco, anzi nessuno aveva mai nemmeno osato pensare ad un attacco. Non è un sorpasso: è il gancio sinistro di Muhammad Ali a Kinshasa che solleva il volto di Foreman prima di danzare mentre George cade al suolo, è il recupero di Pietro Mennea in corsia 8 a Mosca 1980, è il canestro di Michael Jordan in gara 6 delle Finals 1998 a 5” dalla sirena. È la Gioconda di Leonardo Da Vinci.
Nei rettilinei successivi l’olandese si difende due volte (in modo fin troppo aggressivo) da un indomito Lewis e taglia il traguardo per primo: Max Verstappen è il nuovo Campione del Mondo di Formula Uno.
Le cose si erano messe male per il numero 33. Il britannico lo aveva passato al via resistendo alla fulminea risposta dell’avversario partito in pole: in realtà Max aveva chiuso il sorpasso, ma Lewis tagliando la chicane si era ripreso la posizione. Nessuna investigazione da parte dei commissari: “Sconcertante”, questo il commento del muretto Red Bull. Poi Hamilton aveva dominato la gara senza grosse difficoltà tranne nel duello con Perez: “Checo è una leggenda” aveva dichiarato subito Max sottolineando l’importanza del compagno di squadra. Ma tutto sembrava ormai finito.
A pochi giri dalla conclusione Chris Horner, team principal della Red Bull, aveva chiesto via radio un miracolo per ribaltare la situazione. Il miracolo è avvenuto e lo ha firmato un ragazzo nato ad Hasselt ventiquattro anni fa: signore e signori, Max Verstappen.
E poi l’ormai consueta selva di polemiche che, soprattutto nelle ultime settimane, hanno prolungato la battaglia al di fuori delle piste. Scintille, accuse, pressanti comunicazioni radio, ricorsi Mercedes (per la gestione della SC) respinti e la sensazione che si arriverà in tribunale.
Ma i motori hanno cantato, i freni si sono incendiati, gli eroi hanno duellato e l’asfalto, unico giudice insindacabile, ha emesso il suo verdetto.
F1 thriller: Verstappen Campione del Mondo. Titolo costruttori a Mercedes
Reviewed by Alessandro Nardelli
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dicembre 13, 2021
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