Negli anni ’50 in Europa il vaiolo era quasi scomparso e nel 1958 si stabilì un piano decennale di vaccinazione di massa al fine di raggiungere l’80% dell’immunizzazione globale che avrebbe permesso l’eradicamento definitivo. Ciò fu possibile nonostante la gravità della malattia, grazie a alcuni fattori favorevoli come l’assenza di serbatoio animale, il fatto che non vi fossero ulteriori patologie subcliniche, l’assenza di prodomia, ossia nessun sintomo preclinico che permettesse ulteriori contagi (come per il Covid 19 ndr) e l’uso dell’ago biforcato che permetteva di inoculare al vaccinando un volume vaccinale minore trattenendo alcune gocce e quindi di ripetere in alcuni secondi 15 volte la stessa puntura.
In seguito alla morte di Janet Parker, fotografa anatomista che lavorava presso la facoltà di Medicina dell’Università di Birmingham (Inghilterra) che aveva contratto (accidentalmente) il virus, al conseguente suicidio di Hanry Bedson Direttore del Dipartimento di Microbiologia, fu chiesto alle nazioni di distruggere i ceppi di virus conservati. Soltanto due si rifiutarono conservando i ceppi al CDC laboratorio di Atlanta (Usa) e in Russia al laboratorio di Virologia e Biotecnologia di VEKTOR a Kol’covo (Siberia). L'ipotizzata guerra batteriologica è entrata a far parte delle nostre vite…?
Il 09 Dicembre 1979 l' OMS dichiarava la fine della pandemia di vaiolo
Reviewed by Alessandro Nardelli
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dicembre 08, 2021
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