L' 08 Dicembre 1980 veniva assassinato John Lennon

di EMANUELE CARLO OSTUNI - Quel pomeriggio mi trovavo a casa della mia ragazzina di allora, quando il cielo azzurro della musica fu squarciato dalla notizia dell’uccisione a New York (USA) di John Lennon. Con Lui, in quel momento, fummo assassinati tutti, di una morte diversa meno invasiva, ma altrettanto improvvisa per mano di Mark David Chapman (1955) che dichiarò in una intervista del 2000 con quel gesto "La volontà di uscire dalla depressione, dal senso di nullità che lo affliggeva, colpendo l’uomo più famoso" del complesso più celebrato del mondo, I Beatles. Sigmund Freud direbbe che dietro quell’omicidio vi era la volontà di uccidere Il proprio padre (Beato chi ancora ce l’ha, madre compresa NdR). 

Chapman, in quel periodo guardia giurata a Honolulu (Hawaii), motivo per cui probabilmente possedeva una pistola calibro 38, con un passato turbolento, dichiarò inoltre di essersi ispirato al romanzo di J. D. Salinger, "Il Giovane Holden". Quell’arma alle 22:52 sparò quattro colpi verso il musicista britannico nato a Liverpool nel 1940 (The Beatles premio Oscar per Let it Be 1971 NdR) uno di questi lo colpì all’aorta. L’assassino, in attesa dell’arrivo della Polizia, tirò fuori il libro che lo aveva ispirato. Noi invece, da quel momento non avemmo più il coraggio di leggerlo.