(FOTO ANSA)
Il fatto è stato denunciato lo stesso giorno dai sindacati Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl (in una cui RSU era impegnato uno dei lavoratori), i quali hanno comunicato che l’allontanamento sarebbe stato immediato e i loro accessi sarebbero stati negati, a fronte della delocalizzazione dell’azienda in Portogallo. I sindacati hanno quindi chiesto "la revoca immediata dei licenziamenti e l'immediata apertura del confronto con le organizzazioni sindacali".
Questa mattina, c’è stato un presidio dei lavoratori della Yazaki davanti all'Unione Industriale e vi ha partecipato anche Alessandra Celidonia, una dipendente licenziata via Teams, che ha dichiarato: “Capisco che le multinazionali licenzino, ma almeno un incontro, la possibilità di darmi del tempo per cercare un'altra occupazione".
Sì chiedono tavoli di incontri tra azienda e sindacati. In queste ore il governo sta lavorando al decreto delocalizzazioni: si è indecisi se varare norme con un decreto ad hoc oppure un emendamento in manovra; i punti da discutere saranno sicuramente: imposizione di comunicazione scritta a sindacati, regioni, Ministero del Lavoro e Anpal almeno 90 giorni prima dell’avvio della procedura; elaborazione di un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche e per gestire in maniera quanto meno traumatica gli esuberi; stop ai licenziamenti tramite WhatsApp e Teams; sanzioni per chi non rispetta le regole.
Licenziamenti su Teams, parla Orlando: “Non corrisponde a indicazioni della Costituzione”
Reviewed by Alessandro Nardelli
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dicembre 13, 2021
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