È bene ribadire che si tratta di una diserzione esclusivamente diplomatica che non coinvolge gli atleti: da Mikaela Shiffrin in giù, tutti gareggeranno sulle nevi e i ghiacci asiatici.
Ma il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino ha minacciato “ritorsioni” nei confronti degli Stati in questione e di quelli che, eventualmente, potrebbero unirsi al gruppo: “Pagheranno per le loro mosse sbagliate”.
E l’Italia? È intervenuto sulla vicenda il presidente del CONI Giovanni Malagò ribadendo che il nostro Comitato Olimpico seguirà le indicazioni del CIO: “Bach ha detto che non ci deve essere strumentalizzazione sui Giochi olimpici e noi siamo aderenti a questa impostazione”. Allo stato attuale delle cose l’Italia, quindi, spedirà in Cina pure i suoi rappresentanti diplomatici, pandemia permettendo. Ed è questa anche la posizione dell’ONU che, nonostante l’attacco degli USA, ha optato per una scelta distensiva: il segretario generale Guterres assisterà alla cerimonia di inaugurazione.
Mentre per quanto riguarda la diffusione della nuova variante Omicron non dovrebbero esserci problemi: la situazione sarebbe costantemente monitorata dagli organizzatori e il CIO non starebbe prendendo in considerazione alcuna ipotesi di rinvio delle Olimpiadi. Inoltre il Paese ospitante sta predisponendo voli charter per trasportare atleti, media e altri partecipanti in condizioni di massima sicurezza.
L’augurio è che le gare, il sogno di ogni sportivo e di milioni di tifosi, possano svolgersi in modo regolare. Appuntamento dal 4 al 20 febbraio.
Olimpiadi di Pechino: si allarga la fronda del boicottaggio soft. Ma l’Italia si oppone
Reviewed by Alessandro Nardelli
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dicembre 10, 2021
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